Rientro nel Paese di origine dei pazienti extracomunitari oncologici indigenti by

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Codice Progetto: 002

– Nome Progetto: Facilitazione al rientro nei propri Paesi di origine per i pazienti extracomunitari oncologici e oncoematologici indigenti

La popolazione extracomunitaria residente nella nostra città (Reggio Emilia) è cresciuto esponenzialmente negli anni fino a rasentare il 25% dei residenti, di conseguenza, anche se trattasi di soggetti per lo più giovani o adulti, l’incidenza di malattie oncologiche o oncoematologiche (che è più elevata per l’assenza di prevenzione Paese di origine) viene a ricadere sul sistema sanitario pubblico già provato dai carichi assistenziali garantiti per i cittadini in possesso della cittadinanza italiana o con lavoro regolare nel nostro Paese.

In Medicina Oncologica vengono ricoverati pazienti affetti da malattie neoplastiche avanzate, particolarmente sintomatici ed instabili (dispnea, sub occlusione, dolore infezioni, delirium…). La percentuale di mortalità è del 20%, i dimissibili al proprio domicilio 60%, il restante 20% viene trasferito o in altre Unità Operative o ad Hospice.

I pazienti extracomunitari rappresentano casi molto difficili nella fase di dimissione perché spesso sono senza famiglia, hanno perso il lavoro o non l’hanno mai avuto e vivono in abitazioni disagiate, quando addirittura in luoghi condivisi e malsani, per cui non possono essere accolti e seguiti come si dovrebbe dai cosiddetti “care giver”.

Il rientro poi nel loro Paese è complicato dalle condizioni economiche disagiate o dalle pessime condizioni cliniche che meriterebbero l’accompagnamento di parte dei sanitari: i costi di queste operazioni diventano peraltro “proibitivi” (biglietto aereo, o altro, ambulanza assistenza sanitaria in viaggio…) per cui non è infrequente che il paziente muoia in ospedale con conseguenze ancora più onerose per le famiglie.

I servizi sociali del SSN non prevedono assistenza a questa tipologia di pazienti se non “in acuto”, pertanto la proposta di potere disporre di un fondo dedicato, che nasce dall’osservazione diretta di questi pazienti, potrebbe alleviare le difficoltà legate alla malattia ma anche all’indigenza oltre che alla sofferenza psicologica della condizione clinica.

Basandosi sull’esperienza dei due anni scorsi (tempo di attivazione della Medicina Oncologica simultanea alla nuova organizzazione dell’ASMN/IRCCS di Reggio Emilia per intensità di cura ed appropriatezza), il fabbisogno dovrebbe aggirarsi sui cinque casi all’anno per il cui rientro assistito è presumibile un costo medio cadauno di € 2.000; va però anche aggiunto che quel prossimo trasferimento del Centro Onco-Ematologico Reggiano (CO-RE) aumenteranno i posti letto (+16 oncologici e +4 ematologici) pertanto ci si deve attendere anche il raddoppio del fabbisogno.

La difficoltà organizzativa principale deriva dal come giudicare un soggetto più indigente rispetto ad un altro non potendo, i sanitari, verificare le condizioni economiche dei predetti pazienti; in ciò si potrebbero coinvolgere anche (l’AUSL o) i servizi sociali comunali per gli accertamenti possibili (valutazione rispetto al lavoro, alla situazione familiare, alla condizione di indigenza economica).

Come “garante” si presterebbe Responsabile dell’Unità Operativa Dr. Luciano Masini e, in sua assenza,  il sostituto Dr. Marco D’Incà.

Richiesta: come sanitari (Medici e Infermieri) coinvolti direttamente nella cura dei pazienti stranieri indigenti, facciamo appello alla generosità dei privati per aiutarci a sostenere questi soggetti molto fragili ma che, in quanto persone, hanno eticamente gli stessi diritti di analoghi pazienti meno in difficoltà, per soddisfare i leciti desideri di ricongiungimento con la propria famiglia lontana, per prepararsi al fine vita secondo le proprie tradizioni e credenze, di sepolture nella terra natia.

Crediamo fermamente che tutti questi aspetti, apparentemente estranei alla pratica sanitaria, siano invece parte essenziale del vissuto di malattia e quindi da tutelare con attenzione, nell’ottica di una presa in carico globale, “olistica”, della sofferenza dei nostri ammalati.

Riteniamo altresì che tale attenzione sia un segno di grande civiltà e in linea con le più moderne modalità di cura in chiave palliativa.

 

Recapiti:

Dr. Luciano Masini

Tel. 0522.295714 – 0522.295322

Email: masini.luciano@asmn.re.it

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Autore del progetto
Federica Fontanesi

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Last update: January 9, 2017 at 11:47 am

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€0 Rientro nel Paese di origine dei pazienti extracomunitari oncologici indigenti
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